Il tema dell’aziendalizzazione del settore pubblico si è posto, negli ultimi anni, al centro del dibattito politico e dottrinale. In tutti i settori di intervento pubblico, le istituzioni nazionali e sovranazionali presentano un crescente interesse al monitoraggio delle performance nell’intento di recuperare margini di funzionalità. La letteratura economico - aziendale e quella di public management, dal canto loro, sembrano dare enfasi sempre maggiore ad approcci gestionali e a sistemi di misurazione delle performance capaci di supportare il processo decisionale e di dare impulso all’efficienza, all’efficacia e all’economicità del settore pubblico. In questo ambito si colloca lo scopo del lavoro che è quello di analizzare il processo di aziendalizzazione del Sistema giudiziario, per verificarne le modalità di realizzazione,i contenuti normativi finora emanati, passando successivamente alla disamina di quelli che sono i nuovi strumenti di trasparenza, dialogo e di apertura ad una logica multistakeholders.
L’adozione di tali strumenti spinge verso un nuovo concetto di governance corrispondente alle modalità innovative di governo e coordinamento dei sistemi, basate su una più marcata cooperazione tra gli attori e su una maggiore interazione tra le azioni di governo e i portatori di attese.
In questo contesto maturano i presupposti per l’affermarsi di sistemi di accountability e di bilancio sociale all’interno dei tribunali, dove il magistrato non è visto più come un singolo decision - maker, ma come attore di un’organizzazione che, seppur con marcate specificità, produce servizi.